Domenica 1° ottobre alle ore 11 il Museo Organica
apre la stagione autunnale con due nuove mostre di arte e fotografia:
l’installazione “Che io non sia una rupe ma acqua e cielo” dell’artista Pierluigi Calignano e
“Percorsi di un naturalista” dedicata al naturalista tempiese Michele Tamponi.
Le mostre saranno visitabili fino al 2 novembre presso lo Spazio CEDAP nel Bosco di Curadureddu.
Nel pomeriggio un laboratorio per bambini dedicato alla natura.
Nella splendida cornice del Monte Limbara, il Museo di arte ambientale Organica apre la stagione autunnale con due nuove mostre dedicate all’arte contemporanea e alla fotografia. Si inaugurano domenica 1° ottobre alle ore 11 nelle sale del CEDAP,due nuove mostre: per la sezione di arte contemporanea, l’appuntamento è con Che io non sia una rupe ma acqua e cielo, una grande installazione site-specific dell’artista pugliese Pierluigi Calignano, a cura di Giannella Demuro, mentre la sezione di fotografia ospita la mostra Percorsi di un naturalista_visioni di paesaggio, dedicata al naturalista tempiese Michele Tamponi.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, nell’ambito di Organica GreenLAB, sezione del museo dedicata all’ambiente e alla creatività sostenibile in collaborazione con il CEAS Tempio, si terrà il laboratorio di movimento a partecipazione gratuita Saremo alberi, condotto da Marta Pala e rivolto a bambine e bambini dai 3 ai 6 anni.
L’artista pugliese Pierluigi Calignano è un esponente colto, raffinato e ironico di quella peculiare e importante tendenza delle arti contemporanee nota come arte concettuale. Il temine, utilizzato a partire dagli anni ’60, più che uno stile, un linguaggio o un movimento, sta ad indicare un insieme di istanze, strategie e pratiche artistiche spesso differenti tra loro, attente non tanto al “prodotto”, al risultato concreto ottenuto ma al “processo” stesso del fare artistico. Per gli artisti concettuali, infatti, l’arte è l’idea, un’idea che pervade la forma, lo spazio, il tempo e che impone – o meglio, antepone – la propria urgenza a tutte le altre istanze, siano esse formali o visive.
Calignano, già presente con recente lavoro nella collezione permanente del parco-museo, ha allestito lo spazio della mostra con una imponente installazione site-specific dal titolo Che io non sia una rupe ma acqua e cielo, ispirata al mondo naturale. Ad esso l’artista si accosta attraverso l’esercizio del colore: crea, sperimenta, stratifica, giustappone con apparente causalità, su leggeri fogli di carta, infinite combinazioni cromatiche, poi dispone il tutto lungo le pareti, creando stati percettivi attraverso il quale registrare il mutare delle cose, la loro presenza e la loro assenza, il loro esistere nello spazio. Con il colore Calignano sottrae le pareti bianche dell’edificio alla loro funzione primaria di barriera, annulla il confine tra l’area naturale del bosco e lo spazio edificato del museo. Tra le innumerevoli forme disegnate che ripropongono geometrie riconducibili alla forma del foglio di carta su cui sono stesi i pigmenti colorati e al perimetro regolare dello spazio espositivo, vibrazioni di luce e colore colpiscono l’aria e gli alberi in uno spazio unificato senza più distinzione tra “dentro” e “fuori”.
Pierluigi Calignano dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, frequenta nel 1995 il Corso Superiore di Arti visive della Fondazione Ratti di Como con Visiting Professor Joseph Kosuth. Dal 2007 al 2016 vive e lavora tra l’Italia e gli USA, dove prende parte a programmi quali ISCP, New York; I-Park Residency Program, East Haddam, Connecticut; Art Omi International Artist’s Residency, Ghent, NY e, nel 2016, realizza un’opera pubblica permanente al Parkside Community Complex PISIS 437K di Brooklyn, New York. Attualmente insegna Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Molte le mostre personali e collettive in musei, spazi pubblici privati a cui ha preso parte, in Italia e all’estero, tra cui: Fondazione Arnaldo Pomodoro (Milano), Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi; LWZ Projekte, Vienna (AT); Carbone.to, Torino; Groninger Museum, Groningen (NL); Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare; Wäscherei Kunstverein, Zürigo (CH); Röda Sten Museum, Göteborg (IE); Biennale di Tirana (AL).
La mostra Percorsi di un naturalista_visioni di paesaggio è dedicata a Michele Tamponi,il naturalista tempiese fondatore di Cammina Limbara, associazione costituita nel ‘97 per fare dell’escursionismo uno strumento educativo alla natura del massiccio gallurese e socio fondatore dell’associazione La Sardegna vista da vicino.
I luoghi rappresentati in mostra, frutto delle varie officine fotografiche ideate e realizzate da “La Sardegna vista da vicino”, mettono al centro della riflessione il Monte Limbara, il gigante di granito della Gallura, che Tamponi esplorò e percorse a lungo realizzando quello che lui stesso definì “un viaggio a piedi ineguagliabile intorno e dentro alla montagna, dove mi sono sentito a casa ma a volte smarrito a due passi da Tempio, oppure da Calangianus, Berchidda, Oschiri”. Le immagini esposte raccontano il massiccio del Limbara, uno dei paesaggi naturali ed umani più suggestivi della Sardegna, come uno scenario di contrasti: spazio negato, di solitudini, difficilmente accessibile, ma anche luogo “potente”, pieno di potenziali, in parte ancora nascosti e invisibili. Un angolo di Sardegna dove la natura affascina proprio per l’inesauribile capacità di sorprendere per le forme aspre e selvagge delle rocce, le esplosioni di luci e colori, lo scrosciare di acque sorgive cristalline da cui scaturiscono i ritmi di vita sociale ed economica, le melodie, le passioni, la storia antica e recente delle comunità che lo abitano.
Nel pomeriggio del 1° ottobre, dalle ore 15 alle ore 17, nell’ambito di Organica GreenLAB, sezione del museo dedicata all’ambiente e alla creatività sostenibile, in collaborazione con il CEAS Tempio, si terrà Saremo alberi, un laboratorio di movimento dedicato alle bambine e ai bambini dai 3 ai 6 anni. Guidati dall’atelierista Marta Pala di Spazio per aria i più piccoli si muoveranno tra cielo e terra, immergendosi nel bosco per ascoltare le sue storie, fatte di foglie e vento, rami e sassolini, terra fresca e acqua e impronte misteriose.
(partecipazione gratuita – per info e prenotazioni: 347 2570908)
Organica – museo di arte ambientale nel Parco del Limbara è un progetto dell’associazione culturale tramedarte curato dal critico d’arte Giannella Demuro e realizzato con il supporto del Comune di Tempio Pausania, della Fondazione di Sardegna, della Regione Sardegna – Assessorato della difesa dell’Ambiente, di Salude & Trigu – Camera di Commercio di Sassari e in collaborazione con: Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente della Sardegna Fo.Re.S.T.A.S., Confcommercio Nord Sardegna, GAL Gallura, Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”, Fondazione Sardegna Film Commission, Fondazione Italia Patria della Bellezza, Touring Club Italiano, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari; con le associazioni: AIPD – Associazione Italiana Persone Down – sez. Gallura, Iskeliu, La Sardegna vista da vicino, Omnia, S’Ala Produzione, Sonos & Sounds; con i partner: Centro Multidisciplinare L’Arcobaleno, Cantina Sociale Gallura, Escursì.com, Gallura Mia srl, Giua Abbigliamento, Il Nuovo Giardino, Il Vecchio Corso BB, Hotel Pausania Inn, Vallicciola Nature Hotel.
INFO
• Il Museo Organica è raggiungibile da Tempio, Olbia e Sassari lungo la strada statale SS 392, e poi a piedi percorrendo uno dei suggestivi sentieri che si inoltrano nei boschi del Limbara.
• cell. 339 5906900 | info@tramedarte.org | www.tramedarte.org
• Orari mostre Spazio CEDAP: dal martedì al giovedì 12-17; dal venerdì alla domenica 12–18, chiuso il lunedì.
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