Comunicato stampa del 02.11.2023 – Chiusura stagione 2023 Museo Organica e opening nuove mostre Pietruccia Bassu / Antonello Menicucci

Domenica 5 novembre alle ore 11 si inaugurano le mostre che concludono la stagione 2023 del Museo di arte ambientale Organica: Container” di Pietruccia Bassu per la sezione di arte contemporanea e Antonello Menicucci e l’architettura organica”, retrospettiva dedicata all’architetto progettista dello Spazio CEDAP.

Si inaugurano domenica 5 novembre, alle ore 11 nelle sale dello Spazio CEDAP,ledue nuove mostre che concludono la stagione 2023 del Museo di arte ambientale Organica: per la sezione di arte contemporanea, l’appuntamento è con Container,il nuovo progetto installativo dell’artista Pietruccia Bassu a cura di Valerio Dehò, mentre la sezione di fotografia ospita la mostra Antonello Menicucci e l’architettura organica, retrospettiva dedicata all’architetto Menicucci, autore del progetto dello Spazio CEDAP, che oggi ospita il Museo Organica.

La poetica dell’artista Pietruccia Bassu rinnova il senso di appartenenza ad una tradizione, ad una storia, costruendo dei progetti sul senso di continuità e di riappropriazione della memoria. La sua idea di fondo è quella di ritrovare nelle pratiche e nei linguaggi del contemporaneo, la possibilità di tramandare gesti, tecniche, particolari che appartengono alla tradizione della sua famiglia. Con il lavoro installativo Container, l’artista trasporta nello spazio espositivo del Museo Organica non solo idealmente, ma anche attraverso le piante catastali, la casa di famiglia di Ittiri. Lo spazio espositivo diventa in tal modo speculare della casa genitoriale, luogo in cui si depositano ricordi e memorie. Il titolo rimanda semanticamente non soltanto a un luogo, a uno spazio chiuso, a un contenitore, ma anche a tutte le pratiche relative e ai significati accessori quali trattenere, reprimere, evitare manifestazioni eccessive dei sentimenti.

Parte integrante del progetto espositivo sono i cassetti, contenitori che ospitano aspettative, mancanze, privazioni, socialità tra lo spazio pubblico del piano terra dell’abitazione familiare e lo spazio privato del primo piano. La mostra è curata dal critico d’arte Valerio Dehò che, nel testo critico che accompagna l’esposizione, illustra la poetica sottesa al lavoro: “Ogni casa possiede una sua memoria, le pareti sono fragili contenitori di affetti, di sconfitte, di cose che si potevano dire e non si sono dette, di cose che si volevano ascoltare, ma nessuno le ha mai pronunciate, e anche di oggetti. Sono gli oggetti che parlano di noi in nostra assenza, ma sono questi che hanno una vita propria, che si mostrano e dimostrano portatori di un’esistenza separata dalla nostra. I cassetti diventano non solo i contenitori degli oggetti depositati, ma anche una sorta di rifugio della memoria, una diretta e semplice forma di archiviazione, ma anche spesso di inconsapevole dimenticanza. Strutture ordinate che cercano di supplire alle sovrapposizioni dei ricordi”.

Pietruccia Bassu nasce a Sassari nel 1969 e si forma all’Accademia di Belle Arti della sua città. L’artista sassarese appartiene a quella corrente che intravede nell’arte contemporanea la possibilità di preservare i dati antropologici, le consuetudini, i ricordi delle generazioni passate, utilizzando l’arte come archivio, deposito di tracce. La Bassu ricerca memorie personali tese a non disperdere il luogo d’origine e i suoi simboli rituali, servendosi di diverse tendenze espressive, dal video all’installazione e avvalendosi di oggetti dall’alto contenuto simbolico che nelle sue opere assumono modalità estetiche e concettuali nuove. Ha partecipato a mostre collettive e rassegne. Numerose le mostre personali e gli interventi artistici in spazi urbani in Sardegna e sulla Penisola.

Accanto alla mostra di Pietruccia Bassu, il 5 novembre si inaugura anche la mostra retrospettiva Antonello Menicucci e l’architettura organica a cura del critico d’arte Giannella Demuro e dell’architetto Simone Vacca D’Avino con il supporto di Marcella Loy e Carlo Menicucci Loy. La mostra ripercorre la carriera e la poetica di Antonello Menicucci insieme alla storia del CEDAP, struttura nata nel 2014 grazie a un progetto di riqualificazione dell’area dell’architetto tempiese.

Il lavoro di Menicucci si è sempre contraddistinto per una notevole versatilità di interessi, legata alla curiosità per il mondo circostante unita a una cura quasi maniacale in fase di progettazione. Tornato a Tempio Pausania dopo gli studi di Architettura a Roma e Firenze, Menicucci esordisce nei primi anni ’80.

Una costante della sua attività, sia nel settore pubblico sia in quello privato, è l’attenzione prestata all’ambiente, nella doppia accezione di ambiente naturale e di ambiente antropizzato, che lo ha spinto a occuparsi di territorio con progetti di riqualificazione urbanistica di alcune città sarde, di recupero urbano di centri storici, siti archeologici o paesaggistici.

L’approfondimento, nella sua ricerca personale, di temi legati alla maggiore conoscenza delle problematiche ambientali, l’impatto che tutto ciò comporta con la qualità della vita, ha sensibilmente influenzato i lavori più recenti. Nelle sue scelte progettuali tutto ciò si concretizza innanzi tutto nel rispetto del contesto, storico o naturale, in cui inserire le strutture, nella profonda convinzione che ogni nuovo segno portato dall’uomo debba inserirsi in questo contesto in modo armonico, rispettandone lo spirito, utilizzando materiali e tipologie che, pur nella naturale evoluzione che ogni cosa subisce, trovino un equilibrio tra quello che la tradizione e le moderne tecnologie forniscono di valido, sul piano estetico, simbolico o tecnico. In questo senso, è nato il progetto del CEDAP, struttura ideata per riconvertire un’area precedentemente dedicata al ripopolamento della trota sarda in uno spazio dedicato all’ambiente e al paesaggio. L’edificio, che oggi ospita il Museo Organica, è progettato secondo i principi dell’architettura organica ed è integrato in maniera armonica con la natura del bosco. Questo grazie anche alla scelta di utilizzare il granito, prezioso materiale del territorio, e di alcuni elementi stilistici che rimandano alle forme naturali presenti nel bosco di Curadureddu. L’uso di materiali naturali, come la pietra e il legno, di questi segni poetici inseriti in contesti naturali o all’interno delle strutture, contribuisce a creare un legame sottile fra passato e presente, esprimendo in forme attuali e contemporanee uno spirito ancestrale.

Diverse le iniziative del museo in concomitanza con le attività espositive.

Sabato 11 novembre alle ore 16.00, per la quinta edizione di Qui c’è aria di cultura, vetrina dell’editoria sarda “L’Isola dei libri” – a Tempio dal 10 al 12 novembre – si terrà “Storie, paesaggi, confini nelle Fiabe Italiane di Italo Calvino in occasione del centenario della nascita”, incontro di narrazione orale con Enedina Sanna, a cura dell’Associazione Editori Sardi.

Dal 18 al 26 novembre, Organica e il CEAS Tempio partecipano a “SERR – settimana europea per la riduzione dei rifiuti” con La seconda vita delle cose, iniziativa dedicata al dono e dello scambio, nell’ambito del progetto regionale Plastiche e economia circolare, in collaborazione con l’associazione Omnia.

Sabato 16 dicembre, il convegno La montagna abitata dedicato al rapporto tra arte, natura e architettura, concluderà la programmazione artistica 2023.

Organica – museo di arte ambientale nel Parco del Limbara è un progetto dell’associazione culturale tramedarte curato dal critico d’arte Giannella Demuro e realizzato con il supporto del Comune di Tempio Pausania, della Fondazione di Sardegna, della Regione Sardegna – Assessorato della difesa dell’Ambiente, di Salude & Trigu – Camera di Commercio di Sassari e in collaborazione con: Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente della Sardegna Fo.Re.S.T.A.S., Confcommercio Nord Sardegna, GAL Gallura, Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”, Fondazione Sardegna Film Commission, Fondazione Italia Patria della Bellezza, Touring Club Italiano, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari; con le associazioni: AIPD – Associazione Italiana Persone Down – sez. Gallura, Iskeliu, La Sardegna vista da vicino, Omnia, S’Ala Produzione, Sonos & Sounds; con i partner: Centro Multidisciplinare L’Arcobaleno, Cantina Sociale Gallura, Escursì.com, Gallura Mia srl, Giua Abbigliamento, Il Nuovo Giardino, Il Vecchio Corso BB, Hotel Pausania Inn, Vallicciola Nature Hotel.

INFO

Il Museo Organica è raggiungibile da Tempio, Olbia e Sassari lungo la strada statale SS 392, e poi a piedi percorrendo uno dei suggestivi sentieri che si inoltrano nei boschi del Limbara.

Telefono 339 5906900 | info@tramedarte.org | www.tramedarte.org

Orari mostre Spazio CEDAP
dal martedì al giovedì 10-15
dal venerdì alla domenica 10–16
chiuso il lunedì

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CARTELLA STAMPA (comunicato stampa, foto)

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